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Come contestare una multa ingiusta

Come contestare una multa ingiusta

Contro un verbale è sempre possibile presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace competente, in questo articolo analizzeremo come contestare una multa ingiusta nella pratica. Prima di analizzare le regole da rispettare per presentare il ricorso è necessario ricordare che se si intende presentare ricorso non si deve procedere con il pagamento dell’importo indicato nel verbale. Infatti il pagamento viene considerato un’ammissione di responsabilità e preclude la possibilità di presentare ricorso contro il verbale per violazione al codice della strada.

Contestare una multa presso il Prefetto

Il ricorso al Prefetto può essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa o dalla contestazione della stessa, se l’infrazione è stata contestata immediatamente dagli agenti (si fa riferimento al caso in cui l’automobilista viene fermato dagli agenti). Il ricorso al Prefetto si caratterizza per la sua semplicità, infatti non richiede particolari formalità (la domanda può essere presentata in carta semplice) ed è gratuito, fatta eccezione per il costo della raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il ricorso può essere inviato mediante raccomandata con ricevuta di ritorno direttamente al Prefetto o attraverso l’organo che ha accertato l’infrazione, in questo secondo caso sarà l’ufficio che ha emesso il verbale a trasmettere il ricorso al Prefetto competente.

Il ricorso al Prefetto deve contenere alcuni elementi essenziali per la sua validità, nello specifico:

  • L’intestazione: «Ricorso al Prefetto contro verbale di accertamento di violazione del codice della strada»
  • Dati del ricorrente (nome, cognome, residenza, codice fiscale, automobile e targa, ecc.)
  • Estremi per l’identificazione del verbale (numero del verbale, data di notifica, ecc.)
  • Data e firma del ricorrente (proprietario del veicolo o conducente in caso di contestazione immediata)
  • La precisa indicazione delle motivazioni per cui si ritiene che detta multa sia invalida

Il ricorso al Prefetto presenta un’insidia infatti in caso di rigetto dello stesso l’importo della sanzione viene automaticamente raddoppiato, tuttavia contro l’ordinanza con la quale il Prefetto rigetta il ricorso è possibile presentare ricorso presso il Giudice di Pace.

Il ricorso al Giudice di Pace

Il ricorso al Giudice di Pace deve essere depositato entro 30 giorni dalla notifica del verbale o dalla sua contestazione. A differenza del ricorso al Prefetto, l’opposizione presso il Giudice di Pace è un procedimento giurisdizionale e pertanto richiede il rispetto di alcune formalità specifiche ed il pagamento del contributo unificato di 43€ (per sanzioni con un importo inferiore ai 1.100 euro).

Il ricorso deve essere depositato o inviato mediante raccomandata presso la cancelleria del Giudice di Pace competente per territorio. Inoltre il ricorrente dovrà presenziare la prima udienza davanti al Giudice di Pace (nel caso del ricorso al Prefetto il ricorrente viene convocato solo in cui abbia espressamente richiesto di essere ascoltato), tale attività può essere compiuta anche senza l’assistenza di un avvocato.

Infatti il nostro codice di procedura civile prevede la possibilità di stare in giudizio da soli per cause il cui valore è inferiore ai 1.100€, mentre qualora il verbale preveda una sanzione superiore a tale importo è necessaria l’assistenza di una avvocato. Va infine rilevato che a differenza del Prefetto il Giudice di Pace in caso di rigetto del ricorso non raddoppia l’importo della sanzione.

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